Fieri cavalieri e bellissime dame, popolani e giullari, chierici e alti prelati: è all’inizio di maggio che Narni rivela la sua anima più autenticamente medievale, il momento in cui le sue vie si popolano dei fantasmi di un antico e nobile passato, quello che vide i natali dell’illustre condottiero Erasmo Gattamelata. Perdersi la Corsa all’Anello di Narni sarebbe un peccato mortale.
Facile lasciarsi catturare dalle suggestive atmosfere di quella che è una tra le feste più belle dell’Umbria, seguire il percorso segnato dalle fiaccole, la cui luce fioca conduce alle botteghe dei mestieri di un tempo e alle taverne, dove si gusta una cucina semplice e genuina, dove si canta e si brinda fino all’alba.
C’è un pizzico di Narni anche all’origine di una delle più famose saghe fantasy, “Le Cronache di Narnia”.
Tra le carte appartenute al suo autore, lo scrittore britannico C. S. Lewis, fu trovata una mappa dell’Italia antica col nome Narnia cerchiato, quella fu infatti la denominazione data alla città al tempo della dominazione romana.
Tra pittoreschi vicoli, bellissime chiese, palazzi antichi, rovine romane, scorci su paesaggi incontaminati e inestimabili tesori d’arte, Narni avrebbe già tutte le carte in regola per ammaliare il turista.
Ma poi c’è quel luogo “speciale”, che già da un paio di decenni richiama visitatori da tutto il mondo. Rivelare di più sarebbe un sacrilegio, perché il bello di una visita a “Narni Sotterranea” sta anche nell’ ascoltare la sua storia grazie al coinvolgente racconto di chi ne ha svelato i misteri…